respiro s.m. (der. di respirare)
– Vocabolario Treccani
Il respirare, l’alternarsi dei movimenti respiratori.
Per il vocabolario, e probabilmente anche per te, il respiro è l’insieme di inspirazione ed espirazione. Sai cosa significa a livello anatomico?
E no, non intendo sapere se fai parte del gruppo di persone che sa distinguere l’apparato respiratorio da quello circolatorio e sa distinguere la respirazione cellulare dalla respirazione “sistemica”.
Quello che voglio sapere è se sai cosa significa per il corpo respirare.

Quando nasciamo piangiamo. Perché? Perché è giunto il momento di svuotare i polmoni dal liquido amniotico e imparare a respirare da soli, ora l’ossigeno non arriva più dal cordone ombelicale della mamma. Ora scatta lo spirito di sopravvivenza. Per sopravvivere a cosa? Ad un nuovo ambiente, senza acqua!
Avviene un piccolo collasso alveolare che permette l’adattamento alla nuova pressione parziale dell’aria, ad un nuovo fluido meno denso dell’acqua.
Da quel pianto, da quel primo respiro ne seguiranno tanti altri, fino ad arrivare all’ultimo respiro di quel corpo nella sua forma.
Ma in tutto questo trascorrere di respiri, ci ricordiamo veramente di respirare?



Sai, avviene una cosa buffa.
Da piccoli sappiamo come respirare, quando guardi un bambino che dorme la vedi la pancia che si gonfia e si sgonfia.
Ma se guardi un adulto respirare? Sarà più facile vedere le spalle che si alzano e si abbassano…
Quella che fa il bambino si chiama respirazione diaframmatica, quella fisiologicamente corretta (il respiro del bambino è un istinto primario di sopravvivenza, vorrei ricordartelo!). L’adulto, se non ci pensa, il più delle volte fa una respirazione toracica, una respirazione “alta” o “invertita” che si voglia dire.

ll più delle volte non prestiamo attenzione al nostro corpo perchè siamo di corsa e stressati, ne consegue che anche la respirazione è “stressata”. Ma una respirazione sbagliata, ripetuta nel tempo, può provocare un blocco del diaframma, contribuendo così ad aumentare i livelli di stress. Perché? Perché non arriva la corretta quantità di Ossigeno ai tessuti del corpo, in primis il sistema nervoso centrale!
Un cervello poco ossigenato è un cervello stressato, non in grado di produrre i corretti segnali da mandare al resto del sistema nervoso, quello periferico, che si occupa dell’equilibrio tra stato fisiologico di allerta e stato di rilassamento.
Ecco che allora rimaniamo sempre sul chi va là, dormiamo poco e male, e creiamo un cane che si morde la coda.


Ecco perché saper respirare è importante.
Ri-educarci al respiro, portando maggior consapevolezza in questo atto naturale così apparentemente banale, apporta grandissimi benefici ala nostra salute.
Ma come fare a riappropriarci della nostra capacità di respirare?
Un grande aiuto in questa direzione arriva dallo yoga!
Ora però vorrei chiudere quest’introduzione a quello che ormai hai capito essere il prossimo argomento di discussione: il respiro. E vorrei chiudere con un video molto interessante, di quello che mi piace chiamare, un piccolo grande pezzo di storia contemporanea della respirazione:
Dove il respiro si vede
Bruno Rizzato racconta Jacques Mayol
Ringrazio Alessandro per avermi fatto scoprire Jacques Mayol e avermi così fornito, senza volerlo, uno spunto interessante!
Grazie anche a te che stai leggendo questo blog.
Buon approfondimento!
Enjoy the Journey!
Samsara