SAMSARA – Ciclicità della Vita

Oggi ti propongo un piccolo volo pindarico della mente, ma ti faccio partire da una cosa molto semplice, il nome di questo blog, che sai benissimo essere Samsara. Sospetto che altrettanto bene tu sappia già cosa significa, o quanto meno sospetto tu ne abbia una vaga idea. In ogni caso, ti richiamo brevemente il nocciolo del suo significato. Samsara è una parola sanscrita che indica il ciclo di vita, morte e rinascita, si tratta di un cerchio, esattamente come quello tracciato dall’Uroboro, il serpente che si morde la coda.

Ora tieni a mente l’idea di ciclicità.

“Il Sole è nuovo ogni giorno”

– Eraclito

Non si tratta tanto della religione che scegli di abbracciare o della filosofia di vita che ti accompagna nelle tue giornate, poniamo per un momento che la ciclicità sia piuttosto uno stato di consapevolezza interiore. E di cosa sei consapevole? Del fatto che tutto è, in qualche modo, connesso. Di nuovo, “uno è tutto e tutto è uno”, molto semplicemente.

Sì, perché in quanto abitanti di questo Universo siamo fatti della sua stessa sostanza! Sai la tavola periodica degli elementi non mente e la chimica parla chiaro “nulla si crea e nulla si distrugge”.

L’Universo ricicla, perché dovrebbe sprecare? Dopotutto, come farebbe a mantenere il suo equilibrio, se teniamo presente che si tratta di un sistema isolato, quindi non scambia né energia né materia con altri sistemi?

Giusto per estrapolare una citazione “we are made of starstuff”. Questa citazione del divulgatore scientifico Carl Sagan risale a 40 anni fa, e solo nel 2017 viene scritto nel giornale che si sa che metà di quella sostanza stellare viene addirittura da un posticino al di fuori della nostra galassia (qui l’articolo). Ora la cosa interessante è che ci manifestiamo tutti con le stesse onde che creano la materia, e ci possiamo vedere, udire e toccare perchè vibriamo alla stessa frequenza (qui un altro interessante articolo a riguardo).

Confido che la fisica teorica riesca a dimostrare la teoria delle stringhe, perché allora si potrà dire a gran voce, senza essere considerati dei buddhisti della domenica, che siamo parte del tutto e che una parte del tutto si manifesta con noi ed in noi. Eureka!

Tornando a noi, allora siamo proprio fortunati che in questo fluire di galassie, nebulose, buchi neri, stelle, pianeti, e chi più ne ha più ne metta, ognuno di noi esista e si possa permettere il lusso di avere il proprio sentiero da percorrere, il proprio destino. Ma la cosa curiosa è come alcune strade, alcuni percorsi, alcuni destini finiscano con l’incrociarsi tra loro.

Nonostante questa universalità che ci lega, ognuno di noi ha un qualcosa di unico ed irripetibile. E ci capiterà SEMPRE di incrociare qualcuno nella vita che non sia poi così dissimile da noi, ma che abbia comunque la propria unicità, che è diversa dalla nostra. Tuttavia, NON tutti quelli che incrociamo sono sempre in grado di far scattare un qualcosa in noi. Solo le persone speciali ci riescono.

“Chi non ha luce in viso, non diventerà mai una stella”

– William blake

Tralasciando per un momento una pandemia globale o tralasciando il fatto che tu sia uno di quelli cui piace vivere in solitaria, fermati e pensaci. Quante persone incontri al giorno, per strada, in ufficio, all’università, a scuola, al bar, al supermercato, in palestra o in piscina? Forse più di quante immaginassi se non ci avessi riflettuto. Però poi, continua a pensare, con quante di quelle persone alla fine ti sei trovato ad interagire? E con quante ritieni di aver avuto un’intesa diversa rispetto a quanto avvenisse con le altre?

Parlo di aver avuto la curiosa sensazione di un qualcosa di più familiare, qualcosa che vada al di fuori della capacità di una persona di metterti a tuo agio. Pensaci.

Ora, invece ti chiedo, con quante delle persone con cui normalmente interagisci, perciò si trovano già oltre la linea di confine ‘sconosciuto’, con quante di quelle persone tu senti di poter condividere anche piccole cose, ma consapevole del fatto che la tua condivisione si arricchirà? Che sia di esperienza, che sia parole (con un semplice confronto), che sia di emozioni, comunque si arricchirà?

Ok, consideriamo per un momento una folla di sconosciuti, al suo interno le persone che noi “visualizziamo meglio”, che per noi fuoriescono in qualche modo dalla massa, lo fanno perché hanno un qualcosa che riflette ciò che c’è in noi che ha particolare bisogno di uscire in questo momento. Questa abilità innata di appioppare ad altri delle nostre caratteristiche o dei nostri sentimenti, la psicologia la chiama proiezione e la descrive proprio come un riflesso arcaico.

Invece, se ora prendessimo in considerazione le persone che fanno parte della nostra quotidianità, saremo stuzzicati al pensiero che ognuna di esse si trovi accanto a noi per un motivo ben preciso. Queste persone sono un qualcosa di noi e per noi, un riflesso di un qualcosa che è anche nostro, e lo è in maniera non troppo transitoria.

Di tutte queste interazioni, che siano con sconosciuti, conoscenti o affetti di vario genere, c’è da dire che, indipendentemente dal tipo di rapporto che si viene ad instaurare tra te ed un’altra persona, quel rapporto ti cambierà per sempre. Sì, perché non importa se con quella persona ci trascorri dieci secondi, dieci minuti, dieci giorni o dieci anni, comunque, in qualche modo, rimarrete connesse per sempre (chiaro, con una forza direttamente proporzionale alla forza dell’interazione).

A mio avviso una delle teorie più affascinanti, che ti spiega bene questo concetto, è quella dell’Entanglement quantistico (ti lascio un piccolo approfondimento qui), che ora va anche molto di moda tra gli innamorati. Se non sei uno di loro, devi sapere che questa moda coinvolge te, la tua anima gemella ed un tatuatore che abbia voglia di scrivervi una formula matematica sul corpo. Confidiamo nel fatto che esista anche solo una piccola percentuale di persone che lo fanno con cognizione di causa però, di fatto, quella formula non nasce tanto con l’intenzione di acquisire un significato simbolico romantico, quanto piuttosto nasce con l’intenzione ben più complessa di evidenziare il legame esistente tra tutte le manifestazioni dell’Universo.

Senza entrare nel merito della spiegazione, ti basti sapere che questa teoria è la dimostrazione che anche noi siamo connessi, ma non solo tra di noi, ma anche con tutte le manifestazioni fisiche dell’Universo con cui entriamo in contatto.

Come avviene questa connessione? A livello molto sottile, semplicemente noi siamo un sistema fisico e, una volta che entriamo in contatto con un altro sistema fisico, continueremo ad influenzarlo, più o meno direttamente. Diciamo, per semplicità, che quando uno dei due sistemi subisce una modificata, questa viene percepita dal secondo sistema, grazie a delle sottili energie.

Questa cosa si palesa in quelle persone che, semplicemente più attente alla loro sensibilità, dicono “me lo sentivo” oppure “ho la sensazione che…” ecco queste sono le cose che sentiamo. E ti rimando qui anche al pensiero iniziale, cioè: chi è per te più speciale? O meglio, qual è la particella che in questo momento senti avere più influenza su di te? E con quale ti senti più legato? La forza del legame determina l’influenza, il tempo di interazione tra due particelle determina la forza stessa del legame, ed ecco perché non c’è distanza che tenga (senza pensare al fatto, comunque, che noi siamo un piccolo pallino infinitesimo sul Pianeta Terra, che è una piccola pallina da ping-pong all’interno dell’Universo, quindi comunque la nostra idea di distanza non sarà mai abbastanza grande).

Ed in tutto il nostro percorrere la nostra strada, in tutto il nostro camminare, correre, cadere, perderci, fermarci, ripartire, e via dicendo, le emozioni che si provano fanno parte della pienezza intrinseca al percorso cui siamo stati destinati. E gli ostacoli, o meglio i regali, che ognuno di noi incontra sulla propria strada sono tanti e diversi, ed esistono per tanti e diversi motivi. C’è chi lo chiama karma ed è consapevole del fatto che ogni vita viene vissuta per pulire il karma sempre un po’ di più.

Il nocciolo della questione di oggi risiede nella connessione presente di tutte le cose, e diciamo che il karma stesso genera connessioni tra gli eventi, anche quelli che riteniamo apparentemente assurdi. Ma per chi è meno orientato alle dottrine olistiche ed è invece più appagato dalle spiegazioni scientifiche, ricordo nuovamente quanto detto da Lavoisier: “nulla si crea e nulla si distrugge”.

La fluidità delle cose in divenire, di cui spesso parlo, è presente in molte più cose di quante immagini.

Nell’arte, anche quella che ti arreda la cucina (il design). L’arte nella sua progettualità è estremamente ciclica e, talvolta, questo si rinviene anche nelle opere stesse che vengono generate. A tal proposito ti propongo un interessante libro di Munari intitolato “Da cosa nasce cosa”, di cui però non ti voglio anticipare alcuna cosa.  

Ma ancora, le filosofie ripetono costantemente che esiste una ciclicità. Ad esempio, Nietschze parlava dell’eterno ritorno. L’Uroboro è un simbolo molto antico che rappresenta un serpente che si morde la coda, dove perciò non si distingue il capo dalla coda, l’inizio dalla fine.

Ma la ciclicità Universale, su piccola scala è quella dei moti lunari che influenzano il ciclo mestruale delle donne. Su grande scala è quella dell’intero sistema solare e, ancora più su, dell’Universo stesso.

Tornando nel nostro piccolo, c’è da dire che in questa immensità può capitare di ritrovarsi smarriti, ma questo, non deve divenire uno ‘stato cronico’. Alla fine, si tratta solo di accettare le cose per come sono (che non vuol dire diventare fatalisti e smettere di compiere azioni!).

“L’ILLUMINAZIONE E’ LA COMPRENSIONE CHE NON ESISTE ALCUN LUOGO IN CUI RECARSI, NIENTE DA FARE, E NESSUNO CHE TU DEBBA ESSERE TRANNE ESATTAMENTE CHI SEI STATO FINO A QUESTO MOMENTO. SEI IN UN VIAGGIO DIRETTO IN NESSUN POSTO. IL PARADISO COME LO CHIAMI TU, NON E’ IN NESSUN POSTO. IL PARADISO E’ QUI, ADESSO.”

Neale Donald Walsch – Conversations with God

È intrinseco della natura umana porsi domande, e cercare delle risposte che diano appagamento alla nostra mente cosciente, ma parliamoci chiaro, quando vi capitano eventi in vita, molto vicini alla morte, ci si dice che ‘tutto ha un inizio e tutto ha una fine’. Ed ecco che questi momenti sono carichi di profonda tristezza, è normale sia così inizialmente, è giusto che l’essere umano sia in grado di provare anche la tristezza, dal momento che è una delle cinque emozioni principali. Ma poi, c’è da ricordarsi che tutto torna, proprio perché l’Universo non butta via niente. Tutto torna. Anche se magari non nella forma che la nostra mente cosciente vorrebbe vedere in questo momento.

E allora diciamo che semplicemente le cose cambiano, tutto cambia per rimanere com’è. Anche i biologi e gli ecologi ne parlano, con l’Ipotesi della Regina Rossa, che corre corre per rimanere dov’è. Come la Regina Rossa anche gli esseri viventi corrono, in una continua evoluzione per mantenere lo stesso posto nel mondo, ma per farlo devono cambiare. In chiave evolutiva cambia “semplicemente” un genoma, in chiave universale cambia la frequenza alla quale vibriamo e, quindi, cambia il come ci manifestiamo.

Ed in tutto questo percorrere cammini concentrici, ricordiamoci che siamo tutti assieme, tutti connessi, stiamo camminando tutti assieme nella stessa direzione, che alla fine è nessuna direzione. Perciò, finché viviamo in questa forma e siamo fortunati ad incontrare e condividere momenti di vita con altre forme simili a noi, ma anche non, ricordiamoci di voler amare sempre senza riserve, e di voler vivere senza indugi.

“Ama la vita e amala seppure non ti dà ciò che potrebbe, amala anche se non è come la vorresti, amala quando nasci e ogni volta che stai per morire. Non amare mai senza amore, non vivere mai senza vita.”

Madre teresa

Quindi, ti chiedo di nuovo, con chi è che senti il legame di connessione più profondo in questo momento? Ringrazialo, e abbraccialo a dispetto di una pandemia globale, oppure abbraccialo col pensiero se non puoi abbracciarlo fisicamente.

E con gli altri? Che connessione hai? Che connessione vorresti?

Sembrano domande per compilare una lista di buoni propositi per l’anno nuovo, ma pensa che queste cose bisognerebbe chiedersele più spesso, con coscienziosità, perché siamo tutti connessi. Tutto è connesso.

Ti ringrazio se sei arrivato fino a qui e se hai letto tutto.

“Noi siamo fatti della stessa materia dell’Universo, siamo pezzi di stelle, siamo come i pianeti, gli alberi, i tramonti. E quindi secondo la legge mistica le nostre vibrazioni entrano in risonanza con le vibrazioni dell’Universo, dove niente si distrugge e tutto si trasforma, come pure la nostra vita.”

Sara – dal film ‘A casa tutti bene

Concludo lasciandoti un piccolo documentario che ti spiega molto semplicemente il concetto di ‘Tutto è uno‘.

GRAZIE

Enjoy the Journey!
Samsara

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