Sīrĭus in Egitto…

Per gli Egizi, che ben conoscevano questa Stella, essa rappresentava un importante parametro. L’intero calendario Egizio si basava sui moti di questa Stella nel cielo. Essa infatti indicava l’arrivo delle inondazioni del Nilo (quindi abbondanza di acqua per irrigare i campi) ed era indizio dell’avvento del Solstizio. Dal momento in cui gli Egizi osservavano il sorgere eliaco di Sirio, sapevano che sarebbero trascorsi 70 giorni prima di osservare i fenomeni che conoscevano.

Il Capodanno egiziano, inteso come inizio dell’anno astronomico, cadeva in estate e coincideva esattamente con il nostro attuale 29-30 agosto. Il geroglifico che gli Egizi usavano per indicare questa Stella, il geroglifico spdt, rappresenta una stella ed un triangolo.

Nella mitologia Egizia Sothis , proprio per la sua importanza nel determinare il calendario, fu dapprima associata al Dio Set.

Successivamente però venne identificata con la Dea Iside, che formava una trinità (tri-angolo) con il marito Osiride ed il figlio Horus. E i 70 giorni di assenza della Stella coincidono con i 70 giorni che Iside impiega per passare attraverso l’oltretomba in cerca del marito Osiride.
Settanta erano anche i giorni che ogni defunto trascorreva nella “casa dell’imbalsamazione”.

In Egitto Sirio fu la stella associata alla conoscenza

La Stella del Cane: la stella adorata in Egitto e riverita dagli occultisti; in primo luogo perchè la sua levata eliaca con il Sole costituiva il segno profetico dell’inondazione benefica del Nilo, e in secondo luogo perchè è misteriosamente collegata a Toth-Hermes, dio della saggezza, e in altra forma a Mercurio. Così Sothis-Sirius aveva, e tuttora ha, un’influenza mistica e diretta su tutto il paradiso vivente, ed è collegata con quasi ogni divinità. Era Iside nel cielo, chiamata Iside-Sothis, dea della ‘costellazione del cane’, come si evince dai suoi monumenti. Era connessa alla Piramide. Sirio era perciò collegata con tutte le iniziazioni che avevano luogo in essa.”

Helena P. Blavatsky – citata da Emanuela Pacifici

Infatti, non finisce qui!

Graham Hancock, giornalista e scrittore scozzese nato il 2 agosto 1950 ad Edimburgo, accenna in un suo libro “Impronte degli Dei“, ad un manoscritto egizio. Questo libro egizio di magia andato perduto prendeva il nome di: Il libro di Sothis.

Ecco che la stella Sirio diventa ricorrente in due ambiti così apparentemente distanti come l’occultismo e l’ufologia… ma se guardi il video di Corrado Malanga che si trova nella pagina che ti ho linkato prima inizierai ad unire un po’ di puntini credo.

Buona scoperta!

Enjoy the Journey!
Samsara

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